Lo Stato è di chi lo vive
Conoscere per scegliere liberamente e con consapevolezza
Riecheggia nelle coscienze stanche dei giovani del Volta il monito perentorio a rivendicare e conquistare i nostri spazi, del dottor Giovanbattista Tona, giudice della Corte di Appello di Caltanissetta, che lo scorso 11 Marzo è intervenuto nell’assemblea d’istituto per le classi quarte e quinte, dedicata al tema della legalità e della lotta alla mafia.
“La stanchezza è un fenomeno antropologico” riferisce Tona di fronte alla manifesta rassegnazione dei giovani che nel tentativo di fronteggiare le ingiustizie si sentono ostacolati dal muro innalzato dalle istituzioni che induce alla fuga. E aggiunge che “combattere la mafia richiede uno sforzo psicologico. A fronte di questa fatica si innesca un fenomeno di stanchezza. Fenomeno che coinvolge l’uomo e di conseguenza le istituzioni. Ma non possiamo aspettare che a fare il primo passo siano gli altri, sia la classe dirigente. Per paura, per convenienza ciascuno diviene egoista, non si pensa alle generazioni future, allo spazio che si deve lasciare a chi dovrà costruire il proprio futuro”. Dobbiamo essere noi giovani a rivendicare i nostri spazi perché “lo Stato è delle persone che ci stanno. Per essere capaci di contendere gli spazi che ci spettano dobbiamo avere gli strumenti del sapere, le capacità analitiche, fare contestazioni ragionate. Il vero potere è il sapere. C’è gente che ha potere e non sa. Chi dovrebbe decidere per noi non studia le caratteristiche dei fenomeni ai quali deve porre rimedio. Non conosce nemmeno i fenomeni da indagare.”
Ed è proprio sulla necessità di conoscere il fenomeno mafioso che si è incentrata la riflessione proposta dal dottor Tona: “Perché nasce l’esigenza di confrontarsi sul tema della mafia. Perché è necessario parlare di mafia come un tema a sé stante? Non per creare una gerarchia del male e del bene ma per capire che per fare scelte consapevoli e libere dobbiamo saper distinguere i modi in cui può esserci sottratta la libertà”. A partire da queste precisazioni il dottor Tona ha illustrato le origini, le caratteristiche, il metodo del fenomeno mafioso le cui attività nella narrazione odierna “sono difficili da scorgere perché si è abituati a quel tipo di mafia esibizionista che sceglieva i luoghi più raggiunti dalle attenzioni della politica, dei giornali. La mafia oggi entra nei palazzi migliori dalle porte di servizio, per conquistare gradualmente potere e giurisdizione”.
Una descrizione lucida ed efficace quella del dottor Tona, unita ad una capacità comunicativa sensibile all’ esigenze e alle perplessità della comunità studentesca del Volta, ad una prontezza nel fornire risposte stimolanti e rincuoranti.
Dopo l’ultima assemblea d’istituto noi giovani del Volta saremo più avidi di sapere, di conoscere per scegliere. Per essere liberi.
DANIELE LI VECCHI, VA