Istituto d'Istruzione Superiore "A. Volta" 
Caltanissetta

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"Il mio desiderio di scuola nei giorni del coronavirus"

31/03/2020

Nel corso del periodo di sospensione delle attività didattiche si è ritenuto di offrire alcuni contributi di riflessione, proponendo, ad esempio, interventi di voci particolarmente autorevoli, come il Presidente della Repubblica e il Papa.

Nell’intera scuola ed  in ognuna delle classi, secondo quella prima intenzione che ha ci ha guidati, cioè la ricerca costante del “contatto“ con studenti e studentesse, si è certamente dato spazio alle riflessioni personali e al confronto tra gli studenti.

Per tale motivo si propone il testo di una riflessione di una studentessa della 3B, realizzata sulla traccia "Il mio desiderio di scuola nei giorni del coronavirus", proposta dalla docente di Storia e Filosofia.

Tante altre riflessioni potrebbero essere presentate e per tale ragione potrebbe divenire un impegno della scuola raccogliere i lavori che si vanno realizzando e farne oggetto vivo di un lavoro coordinato, che potrebbe aiutarci a ricomprendere il lavoro educativo dopo il tempo dell’emergenza.

Caltanissetta, 31-3-2020

Il dirigente scolastico (Vito Parisi)

Di seguito la riflessione della studentessa:

"Nonostante sia così strano vivere la scuola in questa dimensione priva di relazioni, la scuola c’è, c’è sempre stata, e ci invita a nuove modalità di interazione. Modalità che hanno lati pesanti: passiamo tanto tempo davanti agli schermi e fatichiamo ad avere sicurezze e direzioni chiare. Anche qui è presente un nonostante. Nonostante la situazione attuale, la scuola sta dando prova di saper trovare un modo e non una scusa. La scuola sta insegnando a ciascuno di noi che bisogna darsi da fare facendo rendere al meglio gli strumenti di cui si dispone. Ci insegna oggi più che mai che per una buona comunicazione in gruppo bisogna rispettare l’altro, bisogna prendersi il proprio tempo e darne altrettanto. Poi ci ricorda quotidianamente che una buona connessione è molto importante, perché senza ascolto ci si limita nel sapere, nel conoscere. La scuola ci rassicura, perché nonostante sia piena di problemi, si prende ancora cura della nostra persona. Didatticamente sta continuando ad insegnare. Attraverso nuove piattaforme e utilizzando i potenti mezzi di comunicazione della rete. Sta insegnando che le parole non vanno appiattite, che ogni parola scambiata è portatrice di un senso, ogni parola ha un significato profondo. La scuola ci sta insegnando che i professori sono una risorsa, che averli a disposizione in una relazione umana è davvero un’opportunità. Insegna che non bisogna arrendersi a quello che ci circonda. Insegna allora che la vita di classe trova pienezza nella relazione vera di scambio reciproco, del pensare, del chiedere, dell’interrogarsi e del domandare. Imparare passa attraverso un linguaggio ma anche da un fisico e dalla sua postura, dal tono di voce, dalla modulazione, dall’intensità dello sguardo, da mani che accolgono e sorrisi che rassicurano. Mi manca la scuola, ma non la speranza di poter tornare alla normalità."

Ioana Gojnea 3B